Tutti sanno che nulla si crea e nulla si distrugge: ce l'hanno insegnato fin da piccoli, quando i vecchi ci dicevano impara l'arte e mettila da parte. E così, oggi so scartavetrare e stuccare un mobile per averlo appreso nelle lunghe pause scolastiche estive e, più o meno, imbiancare una stanza e montare una libreria, per necessità o dedizione.
Ma non avrei mai pensato di ricollegarmi in maniera così inequivocabile a qualcosa successo oltre trentasei anni fa, quando con una curiosità che forse andava ascoltata meglio, lessi una locandina tra tante altre, nella confusione mediatica dei primi anni ottanta, quando la comunicazione, come la si intende oggi, era ben al di là dal venire. CORSO DI BASIC, c'era scritto, LINGUAGGIO MACCHINA, OLIVETTI M20 e via dicendo. If, then, else, for i to, rem etc etc: avanguardismo, se non fantascienza allo stato puro, l'era del pc iniziava così, in punta di piedi per i più, e nessuno se n'era accorto. Ma io sì, e coinvolsi un paio di amici. Firmammo un bel po' di cambiali per garantirci un posto, mi sembra un milione e trecentomila lire per poter accedere. Una sede improvvisata e sussidi scarsi, ma un insegnante molto bravo e una materia autentica, fuori dal linguaggio usuale eppure così logica e intuibile.
Ma non colsi l'occasione. Mea culpa, il corso finì, non seppi approfondirlo, non seppi dargli seguito, non seppi trovare altre sponde in un momento in cui reperire informazioni era di certo più difficile ma non impossibile. Diciamolo: non ebbi abbastanza fiducia e affidai alla sorte il compito di colmare le mie lacune. Ma i miracoli sono conseguenze dell'impegno e seguì, di lì a poco, un periodo provvisorio di trentasei anni di vita lavorativa, quasi un rimandare scelte di vocazione cercata senza essere messa a fuoco, anche se fui il primo ad avere un pc personale in ufficio (era l'IBM ps1, processore 286, non so se mi spiego).
Poi comincio a scrivere, a pubblicare, quindi a cercare, sotto altra forma, quella specializzazione sfuggitami anni fa. Stavolta la rete mi è d'aiuto, trovo sodali attenti e preparati e, piano piano, quel che cerco veramente si mostra. Si parla di editing, diffusione, pubblicazione, finalmente in maniera completa e professionale. E così, appena pronto, e quando meno me l'aspetto, il destino si compie e sembra ammiccarmi: "Lo vedi? Non ero così infame". Come un fiume carsico, mi iscrivo a un ciclo di corsi: voglio essere completo e vedere a che punto sono.
Il corso, compresso, molto interessante e anche bello tosto, tratta Atom e Sigil, il marcatore HTML, tutto quel che serve per costruire un ebook senza una sbavatura, i perché e i percome, centrato, grassetto, fine capitolo e salto pagina, note e tutto il resto. Rimango di stucco: come ho fatto a non accorgermene? Come non ci ho pensato prima? Ecco dove sono: allo stesso punto di trentasei anni fa, lì dove un hyperlink fatale e infallibile, e altrimenti non poteva essere, mi ha ricollegato a quella brusca interruzione.
Lo guardo incredulo, mentre mi indica la strada finalmente dritta davanti a me: "Vai, è ora."
Beh, meglio tardi che mai!
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