mercoledì 6 febbraio 2013

Il Messaggero e il Maresciallo Maggio

Oggi recensione sul "Messaggero" Umbria, rubrica "Libridine"!
Wow!

Il Messaggero Umbria non è ancora on-line (non tutto), perciò cito:

"Nell'Umbria dei misteri, protagonista di tanti casi giudiziari che hanno fatto discutere l'Italia (e il mondo), arriva un nuovo investigatore. Si chiama Franco Maggio, è un maresciallo dei carabinieri, nato dalla fantasia (...) del collega Francesco Zampa.
(...) Zampa giura che non si tratta di un romanzo autobiografico."
E' proprio così, anzi, mi piacerebbe avere qualcosa di Maggio...
"(...) forse influenzato dal processo Kercher per la parte della tecnica investigativa, il romanzo ha il passo letterario nella descrizione dei personaggi e nell'intreccio. Zampa si è interessato a capire il rapporto tra realtà e informazione."
E' vero, un romanzo è un romanzo e un giallo è un giallo, ma l'ispirazione è quotidiana, anzi continua, sia quando vado a fare spesa che quando guardo un film o leggo.
E sono convinto che il tema dell'informazione sia delicatissimo e sempre uguale a se stesso, che agisca sempre sulle stesse leve nei confronti del pubblico: curiosità quasi morbosa, cattiveria, molti sentimenti negativi. La parte peggiore è lavorare solo per questo.
Per la terza volta paragonano il mio caro Maggio a Montalbano: sono onoratissimo, ci mancherebbe, ma Maggio vuole essere un'altra cosa. Il panorama della fiction italiana è infarcito di commissari e vice-questori, è diventato quasi un archetipo. I marescialli sono invece relegati a ruoli comprimari o guasconi, mentre c'è un patrimonio etico e culturale che non traspare mai, se non in maniera molto edulcorata.
Nessuno si è accorto, invece, del motivo del titolo, che evoca un po' il caro vecchio Callahan-Eastwood, un omaggio più che un'ispirazione!
"Se Maggio farà concorrenza a Montalbano, è presto per dirlo."
Non è vero ma ci credo, quindi tocco ferro e... spero proprio di sì!

Grazie al Messaggero che si è interessato al mio libro!

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