domenica 20 ottobre 2013

Cosa vi posso raccontare di #ISPF2013, in diretta da Senigallia

Vi scrivo in diretta da Senigallia, e perdonatemi i refusi ma sono davanti al palco, nel flusso dei megawatt degli altoparlanti.
Indipendentemente dagli schieramenti, Amazon vs. Kobo o Narcissus, per rimanere in argomento, e via dicendo, questa manifestazione è senz'altro positiva. Prima di tutto era tempo di dare visibilità al fenomeno del self-pub, perché forse si può dire senza più eccessiva prudenza
che il cambiamento è avvenuto e niente sarà più come prima. Non è solo la (ex)velleità dei self-pub'ers, se anche Mondadori decide di lanciare la sua piattaforma (avverrà antro un mese al massimo). Poi eravamo tutti curiosi di vedere a che punto eravamo, quanta parte potevamo avere nell'editoria "adulta", e forse è ora di togliere l'aggettivo.
Ebbene ho scoperto un sacco di cose, e non solo per la presenza di Bergonzoni che ha indottrinato la folla per un'ora a fine giornata.
Alberto di Read Beyond suggerisce quattro punti principali per la riuscita del self-pub'er: portare contenuti di qualità, dalle idee alla confezione; sperimentare la qualità della produzione, tentare nuove soluzioni; non scoraggiarsi per gli insuccessi; infine, essere aperti alle nuove esperienze da qualunque parte provengano, direi "random".
Il prof. Giuseppe Landolfi Petrone (Università della Val d'Aosta), che più tardi stuzzicherà la già fervida comunicatività di Bergonzoni con una domanda, individua nel self-pub nuove vie per la ricerca scientifica nella perenne difficoltà della mancanza dei fondi.
I consigli tecnici vengono da Paul Hayes di Seven Write: secondo lui il self-pub'er deve usare programmi di scrittura... per la scrittura, superando i vari Word, page etc.
Soprattutto, tutti sono d'accordo che il digitale è destinato a superare il cartaceo, e l'autore deve imparare a promuovere se stesso rendendosi attraente e pensando come un imprenditore.
I maggiori editori sono interessati al self-pub nella ricerca di nuovi talenti.
Non tutti si arricchiscono ma tutti hanno la possibilità di vedere i risultati del loro impegno.
Rimango incantato quando sullo schermo gigante compare l'incipit del mio romanzo-mito: "Miraggi", il capitolo I di "Moby Dick". Quale miglior viatico per introdurre gli audiolibri?
Una piazza spetta anche a Kobo, che sta per lanciare (o lo ha già fatto, non ho capito bene) la sua piattaforma self: dico merita, perché è molto simile ad Amazon ma con percentuali più attraenti. Da verificare.
Per tornare a Mondadori, sentire l'inviato (inviato!) della maggior casa editrice italiana parlare dei problemi del self-pub dopo aver confessato di esserlo anche lui (con Narcissus), azzeccandoci anche (ci mancherebbe) mi fa sentire un po' più importante. Come si chiama? Non me lo ricordo, ma sostiene che la visibilità è fondamentale, cioè la discoveribility, la capacità di essere scoperti; aggiunge che le recensioni sono il dente malato ma sono ugualmente importanti, che anche loro necessitano di nuovi autori in continuità. E poi, parlando di come abbiano scoperto Saviano dopo che era stato respinto da tanti altri illustri colleghi, svela il segreto del successo, segreto valido per tutti: culo!


Nessun commento: