A distanza di un anno dalla pubblicazione, sono contento di festeggiare le 850 copie (ma sono qualcosa in più) della raccolta-prequel. Mi ricordo quando
preparai i files per la stampa. Tutta la mia attenzione era rivolta al fratello maggiore, il "Doppio Omicidio", con un editing non dico continuo, ma insomma... Seguendo le indicazioni della rete, mi venne la brillante idea di pubblicare i tre racconti che diedero vita al mio personaggio, negli anni scorsi. Perché no? E ora aggiungo: perché no, in barba ai detrattori di noi self-pub'ers che sostengono che basta avere una raccolta di lettere per farne un volume auto-pubblicato?
La raccolta, o tale-trailer, come la battezzai subito, doveva servire a trainare il primogenito, un'operazione di marketing, ma non solo: volevo proprio far vedere la genesi del personaggio.
Beh, l'allievo ha superato il maestro perché la "raccoltina" è subito partita bene, tanto quasi da ingelosire il predestinato.
Lo so, 850 copie o poco più non sono grandi numeri. Un libro diffuso, dicono, deve vendere almeno 10.000 copie per essere considerato un buon successo. Ma facendo tutto da solo, come ogni indie che si rispetti, la cosa va rivalutata alla radice: cosa sarebbero, il mio come tanti altri libri auto-editi, se assistiti da un marketing completo, professionale?
Ci arriveremo anche noi, per la nostra strada. Per qualche minuto, fatemi essere orgoglioso.
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