venerdì 5 giugno 2015

Mr. Mercedes (Bill Hodges Trilogy, #1)Mr. Mercedes by Stephen King
My rating: 5 of 5 stars

Il detective appena pensionato Bill Hodges passa le sue giornate a guardare programmi tv trash con tutti i tipi di junk food. Sua moglie l'ha lasciato da tempo e la figlia, ormai adulta, non si fa più sentire da un paio d'anni. Lui si chiede spesso, giocherellando con la sua 38, se non sia il caso di farla finita.

Per questo, quando lo psicopatico assassino che l'anno prima uccise otto persone a caso tra una folle inerme in attesa in un centro commerciale alla guida di una grossa Mercedes rubata, lo istiga a provare a catturarlo, visto che già aveva fallito, non riesce a non rimettersi in pista.
Appesantito nel corpo e nell'anima, ricomincia così la sua personale indagine, trovando dapprima l'amore e poi due insoliti alleati. Tutti e tre insieme gli daranno un contributo decisivo fino al roboante finale.

Ero indeciso se togliere una stellina e non so neanche se alla fine l'ho fatto, visto che con il Re si parte sempre con almeno... sei! A parte questo, ho pensato che quanto vado a motivare potrebbe essere una mia suggestione, e quindi che cinque siano.

La trama è come sempre ben imbastita, con i personaggi che partono da lontano e si avvicinano al loro destino comune con ricchezza di particolari e di argomentate spiegazioni. I protagonisti stessi sono creati come il manuale vuole: dettagliati, motivati e anche fisicamente rappresentati. Anche qui non manca nulla. La tecnica narrativa (al presente) non è tra le mie preferite, però c'è un punto di vista doppio e parallelo (protagonista/antagonista) che, anche se rivela subito l'identità dell'assassino, è molto coinvolgente.

L'ordinarietà delle situazioni delittuose e incredibili è come sempre servita come nulla fosse, e qui devo mettere una mia postilla perché, per quanto un autore sia bravo, so bene che la realtà propone sempre cose più sbalorditive della fantasia. Quindi diciamo anche qui: molto, molto reale.

Però c'è un errore, a mio avviso, del quale, per quanto sia andato a vedere e rivedere, non sono riuscito a scovare una motivazione. Si tratta di qualcosa che Janie dice a Hodges quasi a metà storia, una cosa che, secondo me, lei non poteva sapere proprio per scelta del protagonista.

Detto questo, c'è un'altra cosa che mi ha lasciato perplesso: il vecchio Hodges, presentato come una vecchia volpe in pensione, a suo dire intuitivo e astuto ben più del suo vecchio collega, non comprende, diciamo da metà libro in poi, la pericolosa portata della sua scelta. Cioè la comprende, ne parla pure con gli altri e fra sé, ma poi agisce, motivando la sua azione in un modo molto al limite della comprensibilità.

Può darsi che non abbia capito, ma sarò lieto di confrontarmi in privato con maggiori dettagli per non disturbare la lettura di chi non avesse ancora finito il libro.


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