mercoledì 25 ottobre 2017

Il segno del comando, fiore all'occhiello della Rai

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Carla Gravina e Ugo Pagliai
Ero poco più che seienne quando la Rai mandò in onda, sul Canale Nazionale, lo sceneggiato "Il segno del comando". Ricordo che rimasi impressionato a lungo dalle atmosfere macabre e dagli sguardi intensi dei protagonisti, accentuate dal bianco e nero molto marcato, tanto che
ancora me lo ricordo. Purtroppo, però, oltre la suggestione, non avevo capito un granché della trama e mi era rimasto sempre il desiderio di poterlo rivedere con calma e consapevolezza.
Poi ho scoperto che il mio televisore non solo aveva televideo, nonostante il commesso, all'epoca dell'acquisto me l'avesse negato, ma poteva anche navigare su internet collegandolo con un semplice cavetto al modem. Da qui, con stupefacente facilità, ho avuto accesso agli sconfinati archivi dell'ente nazionale tramite Rai Play, semplicemente pigiando il tasto blu del telecomando.

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"Il segno del comando" è orgogliosamente annoverato tra "I favolosi", la sottopagina con il meglio del meglio, e così, in pochi giorni, ho potuto colmare la lacuna.
Edward Forster, affermato studioso inglese di Byron, si reca a Roma in occasione di una conferenza su quell'autore, invitato da un circolo culturale e da un misterioso pittore, Marco Tagliaferri. Nel cercarlo, conoscerà la misteriosa Lucia e scoprirà che il pittore è morto da quasi un secolo, trovandosi poi coinvolto in una seduta spiritica e in una allucinata cena in una trattoria trasteverina inesistente. Tra morti veri e presunti, tutto, o quasi, sarà risolto la sera della prevista conferenza, nell'ultima puntata o, come si direbbe oggi, nel finale di stagione.
Si tratta senz'altro di una produzione eccellente: le atmosfere misteriose, il bianco e nero artigianale e sofisticato dell'epoca, non sostenuto da tecniche digitali, i personaggi caratteristici, gli interpreti sempre all'altezza, rendono la storia, già molto caratteristica, avvincente e godibile anche oggi.
È bello e suggestivo osservare le vie, le piazze e i palazzi romani com'erano e riconoscere come sono, spesso troppo diversi nelle loro sontuose ristrutturazioni.
Ingresso locanda dell'Angelo in Trastevere
Una apertura gratuita, questa di Rai Play, che aumenta la statura di grande azienda e rende un servizio autenticamente pubblico, in un'epoca in cui tutto è solo in vendita e vorrebbe lo stesso essere passato troppo spesso per servizio.

Qui di seguito, il reportage del mio amico Marco Michi che ha condotto un'eccellente operazione di archeologia televisiva.





I famosi archi dell' inseguimento di Lucia

Il palazzo della seduta spiritica e anche quello nel quale Lucia scende le scale col candelabro

Su una terrazza della Casina Valadier, Edward Forster confida le sue vicissitudini romane e le sue preoccupazioni ad Olivia, un' amica inglese che risiede all'hotel Galba, lo stesso albergo dove alloggia il professore



Piazza con rudere di tempio romano, fontana con delfini, palazzo rinascimentale



Casa di Sir Percy O. Delany

Tutto inizia dalla casa del pittore Marco Tagliaferri








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