Si chiamano Four Vegas e sono in cinque, ma basta ascoltarli per capirne il perché: sono qualcosa di più di quello che ti aspetti, non una band che intrattiene ma un gruppo che offre uno spettacolo musicale di alta qualità non solo nei pezzi sempreverdi proposti,
ma nell'esibizione stessa.
ma nell'esibizione stessa.
La scommessa di far rivivere un genere, il rock 'n' roll più spinto e anche quello più melodico, entrambi simbolo dei favolosi fifties e sixties, sicuramente impresso nella memoria e nelle orecchie di molti cultori ma non popolarissimo specie tra i più giovani, è senz'altro vinta.
Pezzi eterni vengono riproposti con familiarità, mestiere, e un pizzico di improvvisazione cabarettistica con un discreto coinvolgimento del pubblico, mai per questo disturbato e sempre attento e trascinato dalle vitalissime melodie. Se non è bravura questa!
L'abbigliamento scintillante e gli strumenti, finanche il microfono, in stile, completano la ricetta: ne viene fuori uno spettacolo gradevolissimo che ho seguito coinvolto dall'inizio alla fine come tutto il pubblico presente nella suggestiva Sala delle Pietre del Palazzo del Comune di Todi, nonostante qualche volta non riesca a mantenere la stessa attenzione fino alla fine.
Devo dire che molti dei miei amici erano soliti prendermi scherzosamente in giro per questo particolare gusto musicale, spesso giudicato antiquato e superato: mai più grossa bugia fu pronunciata! Questa musica è ben viva e vitale e, a maggior ragione, posso dire di aver apprezzato tutte, ma proprio tutte le canzoni, da Elvis a Bobby Solo passando per Jerry Lee Lewis fino alla fedele riproposizone del Lucio Battisti degli esordi, per cui la mia personale media di gradimento è altissima: direi che siamo tra il 9 e il 10! I ragazzi hanno chiesto al pubblico se qualcuno volesse ascoltare qualcosa in particolare. Non ho parlato, preferendo la sorpresa nell'attendere ogni singolo, ma ora, da appassionato di George Gershwin, suggerisco Someone to watch over me per rallentare, e Be my baby, di Ronettes, per riaprire i cuori.
Se si considera che il quintetto allietava la saporita cena (servita dal Laboratorio del Gusto proposto dalla Condotta Slow Food Media valle del Tevere), direi che la serata è veramente riuscita.
Un plauso agli organizzatori, una bella riuscita iniziativa in una cornice che pochi altri possono vantare, e non solo in Umbria.
A presto quindi, e buon divertimento a chiunque si trovi a scegliere i Four Vegas!
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