Bella l'iniziativa e molto interessante l'incontro organizzato a Roma da EWWA, l'associazione delle scrittrici europee.
Intanto ringrazio Giulia Beyman per l'invito e per il prezioso scambio di esperienze avuto durante la pausa pranzo, e spero che sia stato reciproco.
Arrivo puntuale a Roma e supero con tutto sommato abbastanza facilità il patema del parcheggiare-in-tempo e non-troppo-lontano.
Interessantissima la prima parte dell'incontro, quella sul diritto d'autore, e non solo perché ho sentito un'analisi della materia su questioni che, finora, avevo solo intuito in maniera molto generica, ma perché ho proprio scoperto il suo fondamento.
Inizia il professor Paolo Marzano, docente di diritto e tutela della proprietà intellettuale alla LUISS nonché Presidente del Comitato Consultivo Pertmanente per il Diritto d'Autore presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e scusate se è poco. Per nulla Grande Coda, il professore illumina l'attenta platea innanzitutto sull'origine del diritto d'autore. Guarda un po', sono stati i paesi anglosassoni, nell'ordine Regno Unito e Stati Uniti, i primi a concepire il dare la creazione per avere denaro, il "diritto sulla copia" (copyright, ©), e quello analogo sull'idea (patent, ®). Tale diritto è sovranazionale, quasi un diritto naturale.
Il frontespizio dello Statuto di Anna, la prima legge sul copyright |
Lo dirò in termini laici (mi perdoni l'eccelso professore), e spero di aver capito abbastanza:
- il diritto d'autore esiste dal momento in cui l'espressione nasce, e grazie, dirà qualcuno. Prego, ma non è affatto scontato. Esso è diverso infatti dall'idea che è pubblica e non protetta, perché tale protezione inizia quando l'autore accede all'idea e la interpreta e rende secondo la sua sensibilità. Sulla Luna, una terrestre e un marziano si innamorano, ma i genitori di entrambi (due di lei e quattro di lui) non vogliono perché il ragazzo è troppo verde: l'autore dell'improbabile versione fantascientifica di Romeo e Giulietta può stare tranquillo perché la sua storia è protetta e i discendenti del Bardo non possono perseguirlo.
- lo scopo della ottima legge italiana, la 633/1941, in piena epoca fascista, in salute nonostante gli ottanta e passa anni, è di migliorare la società attraverso la diffusione della cultura, per cui qualsiasi pensiero, assunto scarso, discutibile o perfino ridicolo, ha dignità e, diffuso, contribuisce ad aumentare la crescita della civiltà.
Per tutti questi motivi, Picasso, alla domanda di Goering su come avesse realizzato il "Bombardamento di Guernica", rispose: "L'avete fatto voi". Non era sua l'idea!
Il Bombardamento di Guernica |
Ne discende il nuovo modello, copyleft, in cui l'autore cede, a certe condizioni, parte dei diritti sull'opera ai fruitori: buono a sapersi, ma non fa per me.
E mi consenta professore, ha voglia l'ignaro impiegato della SIAE di dirle al telefono che lei non sa nulla (!) di diritto d'autore, questa è musica per ogni autoeditore che ha la sua ragione di essere in tale convinzione, e senza che nessuno gliel'abbia prima spiegata.
L'incontro prosegue con l'avvocato Marco Giacomello, esperto in Diritto d'autore e Diritto della proprietà intellettuale in particolare nell'ambito della tecnologia digitale, in diretta Skype dall'aeroporto di Parigi. Purtroppo la trasmissione è disturbata e spesso si interrompe. Mi dispiace, perché si può dire che, alla vigilia, era la cosa che più mi incuriosiva.
Giulia Beyman |
Pranzettino, scambio di idee con l'ottima Giulia Beyman su presente e futuro dell'autoeditoria nonché su tecniche e trucchetti vari per condurre la storia, e si va al pomeriggio.
Irrompe Emanuele Properzi con consigli da manuale sulla promozione. Cose molto pratiche e quindi utili, come la ricerca di eventi attinenti alla trama o ai personaggi nelle vicinanze dell'autore, per potersi proporre, e proporre la propria opera, in maniera logica e conseguente. Un piano che già avevo intuito e attuato, in termini simili e con alcuni distinguo, già alcuni mesi fa e che, grazie proprio a Emanuele, rimodulerò e riproporrò secondo alcune sue indicazioni, con maggior convinzione visto che, se lo dice chi lo fa per mestiere, la mia idea non era così bislacca.
Rimane l'ultimo modulo sul book-trailer dell'autrice Raffaella Poggi, al quale però non posso presenziare. Si è fatto tardi, urge il ritorno e devo proprio andare.
Di nuovo grazie a Giulia che mi ha invitato e grazie alle organizzatrici. È stata una giornata proficua!
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