Anche quest'anno, a Todi, oltre ogni ostacolo, si è riusciti a trovare spazio per alcune iniziative nell'ambito del "Maggio dei Libri".
Ho avuto il piacere di essere tra gli organizzatori di uno degli eventi, dedicato al self-publishing. È stato un onore e un onere al tempo stesso, perché l'evento rientra nell'ambito di una manifestazione nazionale; perché la cornice che ci ha accolto, quella della biblioteca comunale di Todi, è affascinante e suggestiva, e perché, come self-publisher, o auto-pubblicato, ho avuto l'opportunità, oltreché il piacere, di parlare del mio lavoro di autore, insieme alla bravissima Rita Carla Francesca Monticelli,
ospite d'onore che non esito a definire la numero 1 del self-publishing in Italia, apprezzatissima autrice di fantascienza e un sacco di altre cose.
ospite d'onore che non esito a definire la numero 1 del self-publishing in Italia, apprezzatissima autrice di fantascienza e un sacco di altre cose.
Devo ringraziare la puntuale organizzazione di Fabiola e Miriam della Biblioteca Comunale Lorenzo Leonj e di Sonia Montegiove, che ha con sapienza condotto la conversazione.
Un pensiero particolare va alla mia carissima professoressa Henny Massimi che mi ha introdotto con generosità, e a Catia Massetti che lo ha fatto con l'affetto di un'amicizia antichissima.
Non dimentico chi è venuto al semplice richiamo di un invito e gli sconosciuti che hanno atteso fino all'ultima parola prima di andarsene.
Si è parlato di supporti di lettori, e Sonia ha saputo spiegare cosa è un ebook, perché può essere utile e perché un tablet non è la stessa cosa: la praticità di avere mille libri in un apparecchio grande poco più di un portafoglio, e di poter avere quel libro che desideriamo in qualsiasi momento in un paio di minuti, per esempio.
Il mio Kindle è stato fondamentale per leggere il mio primo romanzo in inglese, con il vocabolario a portata di mano (dito)!
C'è stato spazio per presentare i libri di Carla e i miei, e anche questa è una cosa che fa sempre piacere: poter parlare delle proprie opere e spiegare le proprie motivazioni direttamente al pubblico.
La parte più interessante è stata quando si è entrati nel particolare, spiegando ai più cosa è l'autore auto pubblicato e cosa fa: autore e imprenditore di se stesso, cioè editore, editor (correttore), pubblicista e tutto quello che serve per arrivare dall'idea alla copia nelle mani del lettore (compresa la delicata fase della formattazione del testo), con la precisazione non scontata che auto-pubblicare non significa (non solo) fare ebook, perché i libri possono essere anche di carta (come quelli esposti da noi).
Giustissimo l'intervento di Carla sulla fidelizzazione dei lettori nel rapporto diretto con l'autore, il cosiddetto self-branding. Io posso solo aggiungere come due parole in inglese siano molto più eloquenti di un paragrafo in italiano per spiegare questo efficace concetto.
Alla fine abbiamo proposto ognuno un autore e un libro, presentandolo a nostra volta. Carla ha suggerito ai presenti "Le parole confondono", il bel libro di formazione di Giovanni Venturi; io ho pensato a Giulia Beyman e al suo "Prima di dire addio", un inquietante mistery-thriller. Soprattutto, due eccellenti esempi di elevata qualità nella galassia degli autori self, niente affatto inferiori e, anzi, in grado di ben competere, ciascuno nella loro categoria, con i cosiddetti "fratelli maggiori" dell'editoria tradizionale.
Voglio scegliere una riflessione tra le tante considerazioni fatte e gli argomenti sfiorati: la maggior parte degli editori tradizionali è troppo legata al ciclo scrittura-stampa-diffusione per comprendere che tutto questo è già cambiato come quando arrivò la televisione nelle case di tutti; e non lo può comprendere perché chi sta aprendo varchi importanti nel pubblico dei lettori con il self-publishing è nuovo e quasi estraneo a quel mondo. Come fanno a comprendere a fondo un fenomeno che solo nelle conseguenze immediate (conquista del mercato) è parte delle loro esperienze? Ho l'impressione che, quando cominceranno ad accorgersene, noi saremo già un bel pezzo avanti. Senza considerare le influenze interne alla filiera, composta spesso di case editrici proprietarie di tipografie o viceversa, tipografie che tutto vogliono meno che diminuire le loro commesse. Gli ebook non hanno magazzino ma sono sempre disponibili! Nessun editore può imporre il suo punto di vista dettato da logiche di rientro dei costi prima ancora che di revisione dei contenuti: gli autori indipendenti possono dedicarsi esclusivamente alla diffusione della loro idea!
L'auto-pubblicazione è una forma di democrazia reale che vede l'autore confrontarsi direttamente con il pubblico, il cui giudizio è perentorio ancorpiù se privo di mediazioni. Sappiamo come ogni sistema di regole sia destinato prima o poi a crollare quando queste stesse regole diventano una convenzione fine a se stessa.
Quindi: leggete indipendente, e alla prossima!
Quindi: leggete indipendente, e alla prossima!
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