My rating: 3 of 5 stars
La bella Samantha Kofer, avvocato di grido sulla rampa di lancio, si trova nel bel mezzo della crisi subprime nel 2008 insieme a tanti altri colleghi di Big Law, il sistema economico-legale americano con cuore a New York. Così, da Manhattan, sceglie un impiego pro-bono presso un piccolo studio di volontari a Brady, negli Appalachi centrali,
e si trova ad assistere casi disperatissimi, come non era certo abituata, sullo sfondo delle condotte criminali di spietate compagnie carbonifere che divellono intere montagne con lo strip-mine.
L'esperienza, manco a dirlo, cambierà la sua vita.
Dai tempi del Rapporto Pelican non c'era una protagonista femmininile e forse si può continuare per un altro po' con questa affermazione. La bella, e sexy, Samantha, non sale sul podio delle protagoniste memorabili. Non appare sufficientemente motivata, sembra assistere accidiosa a tutto ciò che le succede intorno, non si capisce molto bene come vuole vivere fino all'ultima pagina, quando il libro in qualche modo si deve chiudere. Sì, versa qualche lacrima e si dà da fare per qualche situazione di contorno, ma la sostanza è che si aspetta qualcosa che non arriva.
Anche gli altri personaggi stentano a decollare, nessuno sembra compiersi a sufficienza e prendere il sopravvento nella storia, tanto che credo che la più riuscita sia la collega di Samantha, Mattie, l'unica con una personalità ben distinta fin dalla prima apparizione: incurante dei suoi corti capelli bianchi, i richiami rosa sulla montatura nera degli occhiali sembrano mettere sul chi va là chi le siede davanti, lettore compreso. Donovan, il coraggioso e generoso avvocato co-protagonista, è sacrificato forse troppo presto, avremmo dovuto affezionarci di più prima di vederlo sparire. Suo fratello Jeff non riesce a prendere il posto, anche lui con le idee poco chiare.
Direi un insieme di comprimari che fanno rimpiangere non solo Il Socio, come sembra ovvio, ma anche storie forse meno famose ma molto letali come Il Partner.
Non si può dire però che il libro sia brutto, anche perché lo sfondo è drammaticamente vero e cucirci una storia che porti alla luce lo scempio e il sistema dello strip-mining è un tentativo lodevole.
Il guaio è che l'autore si chiama John Grisham e non ci si può aspettare che il meglio.
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