My rating: 5 of 5 stars
Il detective Rick Deckard è incaricato del ritiro di 6 androidi
di generazione superiore non più affidabili per aver mostrato segni di coscienza. Lo farà, eguagliando-battendo anche il suo record personale di ritiri in un giorno, anche se di modelli inferiori per prestazioni.
Nel futuro di Deckard gli animali sono quasi tutti estinti e le ditte mettono in circolazione imitazioni meccaniche quasi perfette nel tentativo impossibile di alleviare la desolazione e la tristezza di quel vivere. Gli androidi sono congegnati per accompagnare i migranti verso le mirabolanti "terre" marziane (si potrà dire?), così descritte dalla propaganda di regime. Sulla Terra inquinata e in totale sfacelo rimangono gli "speciali", cioè gli individualisti che, per loro motivi, non vogliono emigrare, e una parvenza di governo e di ordine costituito.
Non c'è che dire, il racconto procede spedito e l'ambientazione è pennellata a mano a mano che Deckard agisce. Si tratta di fantascienza di serie A, unita a un forte pessimismo che conduce nel filone della distopia.
Questo racconto può essere al massimo cugino del famoso film che ha ispirato, perché la trama procede e si conclude in modo diverso, ma merita senza dubbio una lettura autonoma e distaccata anche dai cultori di Blade Runner.
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