Thomas Ripley è un solitario insoddisfatto, misantropo e misogino. Vive di espedienti, camuffandosi dietro un'apparenza cordiale e disponibile, in una New York periferica e squallida, e disprezza l'ordinaria mediocrità degli altri probabilmente perché, in questa, vede la sua.
Tom sogna, ma è molto più lontano di un sogno, di viaggiare per il mondo, per musei, apprezzando i piaceri dell'arte e dell'esistenza.
Quando Herbert Greenleaf, un ricchissimo armatore, gli chiede di andare in Italia per riportare a casa suo figlio Richard, un vecchio compagno di scuola del quale Tom ha a malapena memoria, questi accetta più per sfuggire a certi personaggi malavitosi che per convinzione.
Ma durante il suo soggiorno a Mongibello, vicino a Napoli, Tom troverà la sua vera natura: non l'amore per la bella vita grazie al generoso assegno di Herbert Greenleaf, ma quella di assassino lucido e spietato.
Da lì in poi, sarà solo una sequela inarrestabile e crescente di menzogne, alle quali non potrà più sottrarsi e che erano in fondo il suo destino, fino al finale né imprevedibile né inevitabile.
Ci sono un paio di dubbi, comunque trattati, che mi sono rimasti: come è possibile non mostrare mai fotografie dei ricercati, come è possibile che nessuno dei testimoni ne veda sui giornali? Bazzecole comunque.
Il mondo interiore sciatto e disumano di Tom è mostrato alla perfezione fin dall'inizio e poi siamo negli anni cinquanta quando tutto era più semplice.
Vediamola al contrario: la storia della scomparsa misteriosa di un giovane ed eccentrico ereditiere, per la quale si possono ricamare supposizioni e combinazioni infinite, come la cronaca quotidiana insegna, specie quando hai ingredienti che stuzzicano i lettori. Un ricco americano estroso, una bella innamorata, una vita dissoluta fatta di ozi e sprechi, e la solita italianità dei luoghi comuni d'oltreoceano nelle indagini della Polizia incapace, della lentezza, dell'ottimo cibo e della bellezza infinita, e delle leggi aggirabili.
Per chi ha visto il bel film, un romanzo a complemento; per chi ha visto la fedele serie, una lettura quasi didascalica delle immagini; per tutti, una storia angosciata e angosciante da leggere senza dubbio, quasi una trasposizione dei pensieri disturbanti della sua geniale autrice, ma con un finale la cui irriverenza sembra quella di lei stessa contro chi non l'aveva compresa.
IL TALENTO DI MR. RIPLEY
di Patricia Highsmith
La nave di Teseo
pp. 414, € 18.00
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